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La volta, divisa in tre campate, è ornata da oculi incorniciati da ghirlande vegetali e da elaborati cartigli con iscrizioni in lettere capitali. All’interno dei tondi dovevano essere le immagini dei dodici apostoli, come lasciano supporre le tracce dipinte dei nomi di Pietro, Andrea, Giovanni nella prima campata, cominciando da sud. I cartigli recano, ancora leggibili, i versetti del credo apostolico. Il gusto e lo stile ornamentale della volta presentano analogie con affreschi lombardi contemporanei, avvicinabili ad Aurelio Luini e alla sua bottega.
Contemporanei alla decorazione della volta risultano i dipinti illusionistici sui muri, che scandivano entrambe le pareti lunghe con paraste dipinte in colori scuri e incorniciavano le finestre con finte trabeazioni.
Le pareti corte erano invece ornate con stemmi, in parte ancora visibili. Sulla parete nord si riconosce l’Arma Reale di Spagna, un grandioso scudo sagomato, con il collare del Toson d’oro e sormontato dalla corona della famiglia reale. Al centro dello stemma è l’insegna dello Stato di Milano. La mancanza delle insegne del Portogallo, conquistato nel 1580, costituisce un termine ante quem per la realizzazione del dipinto.
Sulla parete opposta l’insegna a destra in basso raffigura uno scudo diviso in quattro parti, con l’insegna della famiglia del castellano e committente Sancho de Guevara y Padilla, quella del governatore Antonio Guzman (1573-1580), e quella dei Mendoza. Dell’altra insegna rimangono solamente, nella parte superiore, tracce dell’elmo e degli ornamenti sempre dei Padilla.